Sarà definitivamente cestinato il piano regolatore di Martello? Lo deciderà il consiglio comunale

Sarà sicuramente un consiglio comunale da non perdere quello che si svolgerà a Lampedusa il prossimo primo di aprile e che noi, seguiremo in diretta. Si prevedono lunghi e accesi dibattiti durante la seduta, proprio per l’importanza dei punti che andranno al voto in aula. Il presidente Giacomo Mercurio ha convocato i consiglieri di maggioranza e opposizione alle ore 17 di Martedì 1 Aprile 2025.


Sono 11 i punti all’ordine del giorno e i primi dieci, rientrano nelle attività diciamo abbastanza di routine e che dovranno essere discussi perché questi punti trattano di regolamenti, terreni e questioni che riguardano aree demaniali ma, al punto 11 c’è qualcosa che in gergo giornalistico (ma non solo) può essere definito “una bomba” perché interessa direttamente l’intera popolazione e l’ex sindaco Totò Martello.

Questo il testo integrale del punto 11 della convocazione del consiglio comunale: “Revoca della delibera del commissario ad acta con i poteri del consiglio comunale nr. 03 dell’11.03.2021 del comune di Lampedusa e Linosa di adozione del piano regolatore generale”. Per chi non avesse ancora capito di cosa si sta parlando, si tratta del piano regolatore generale proposto dall’ex sindaco Salvatore Martello e con la revoca di questa delibera commissariale, questo prg potrà essere definitivamente cestinato.


Da quello che si sa e che si è detto a chiare lettere e in diverse sedi, al commissario ad acta in questione probabilmente, non sarebbero state date dall’amministrazione Martello tutte le informazioni e indicazioni necessarie, sufficienti e veritiere e quindi il commissario ad acta, aveva preparato e firmato una delibera che di fatto era sin da subito, da annullare.

Ed è esattamente quello che i consiglieri di maggioranza con il sindaco in testa vorranno fare, durante lo svolgimento del consiglio comunale del prossimo primo di aprile.
Proprio per questo piano regolatore tra le altre cose, pendono dei ricorsi al Tar proposti da diversi imprenditori lampedusani e anche lo stesso sindaco Filippo Mannino in più occasioni, ha affermato che questo piano regolatore sarebbe stato “un piano ingiusto per la popolazione, che invece merita qualcosa di molto diverso”.


Ma torniamo indietro nel tempo a quando nel 2021, l’attuale sindaco Mannino all’epoca era capo della opposizione e aveva inviato una nota al Commissario ad Acta (ma anche a diversi altri enti e uffici), Salvatore Cirone. I consiglieri del gruppo di opposizione dell’epoca con Mannino in testa, chiesero l’annullamento in autotutela della Delibera del Commissario ad Acta con i poteri del Consiglio che aveva in oggetto: “Adozione del PRG e presa d’atto della procedura di valutazione del Rapporto Ambientale e avvio della pubblicazione relativa alla V.A.S. ai sensi dell’art.14 e seguenti del D.Lvo 3 aprile 2006 n.152 e ss.mm.ii.


All’epoca dei fatti, ad accompagnare la sua richiesta, Filippo Mannino allegò anche una corposa relazione di ben tredici pagine, per spiegare che la delibera del commissario era illegittima in quanto disattendeva anche un provvedimento del 2007, deliberato dall’ amministrazione De Rubeis, una delibera di consiglio comunale che approvava nuovi criteri di massima per l’elaborazione del PRG e del quale il Commissario ad Acta, non ne aveva tenuto conto (oppure, non ne sapeva nulla perché nessuno lo aveva erudito in merito).


Mannino sempre nel 2021 affermava, inoltre, che non era stata garantita la partecipazione dei consiglieri comunali durante la fase di adozione del PRG., secondo quanto invece disposto, dalla legge 66/84 nel caso di interventi sostitutivi da parte del Commissario.

Ma oltre a questi aspetti di carattere procedurale e amministrativo, la relazione presentata da Filippo Mannino evidenziava anche molte carenze a livello tecnico, come ad esempio: parere sulle condizioni geomorfologiche del territorio rilasciato dal Genio Civile nel 2005 sul Piano del 2001 che non era più valido in quanto non adeguato ai nuovi elaborati e alla nuova normativa; La cartografia utilizzata non risultava essere conforme alla Circolare DRU n. 2/2017 – del Dipartimento dell’Urbanistica dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente –  sulle direttive tecniche per l’informatizzazione degli strumenti urbanistici generali comunali; Negli atti concernenti la Delibera, vi erano riferimenti a normative abolite o superate (p.e. art. 20 LR 71/1978) con uffici non esistenti da decenni (pretura, usl 58), istituti giuridici non più esistenti (p.e. commissione edilizia abolita dalla LR 5/2011-art.19, piani particolareggiati di recupero ex art. 14 LR 37/1985 aboliti da LR 17/1994-art.9 e LR 43/1994-art.11) e soprattutto, non si era tenuto conto delle normative intervenute a partire dai primi anni 2000 (p.e. DPR 380/2001, Legge 326/2003, D. Lgs. 42/2004, Legge Regionale 16/2016, Legge Regionale 19/2020);

Negli atti concernenti la delibera non si era tenuto conto di diverse norme connesse e/o sovraordinate al PRG, come ad esempio: Piano di Gestione “Isole Pelagie”; Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo; Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto idrogeologico PAI; Piano paesaggistico; si trattava quindi di un PRG vecchissimo, la cui prima redazione risalente al 1998 che non rispecchiava l’attuale assetto territoriale, nonché le attuali esigenze del territorio e si presentava, inoltre, colmo di irregolarità di analisi urbanistica, di previsioni urbanistiche non più corrispondenti alla realtà.

Il piano di Martello, a conferma del fatto che era vecchio, non conteneva neanche la nuova aerostazione e connessi parcheggi inaugurati nel 2012 e neanche la banchina portuale alternativa di Cala Pisana.
Ma c’erano altre cose nel prg che non erano in linea con l’attualità poiché quel prg prevedeva addirittura il vincolo sull’area del “Centro d’accoglienza” destinando l’intera area a verde di rispetto, o ancora quando sempre nel prg si rinveniva una discarica in contrada Taccio Vecchio dove vi era quella storica ormai chiusa da moltissimi anni, e si disconosceva il CCR-Centro Comunale di Raccolta, realizzato in contrada Imbriacola.


Ma ancora, bisogna considerare alcuni aspetti che vanno valutati molto attentamente, poiché il prg in questione inquadrava l’unico polmone verde nei pressi del centro abitato – ossia l’area del vivaio forestale di Contrada Madonna – come zona B2 edificabile, a spregio di tutti i programmi e i piani approvati sul contrasto alla desertificazione.


Una serie di altre considerazioni fatte all’epoca da Mannino mettevano in risalto che ad esempio stando a quel prg, il porto turistico di Cala Maluk, contrastava con PUDM e Piano Paesaggistico e addirittura si prevedeva l’edificazione all’interno della fascia di inedificabilità dei 150 metri dal mare come nell’area della zona D di Cala Pisana, e anche in alcuni punti del territorio identificati come zona B (B1) Guitgia e in alcuni casi in zona A.


A seguito di tutto quanto descritto fino a questo momento è possibile affermare che il sindaco Filippo Mannino, ha iniziato una battaglia molto importante e difficile già dal 2021 contro un piano regolatore che se approvato, avrebbe creato non pochi problemi a buona parte della popolazione e solo in pochi se non in pochissimi, avrebbero goduto di possibili e potenziali enormi guadagni.


Anche l’ex sindacò Bernardino De Rubeis in più occasioni e nelle sue dirette Facebook, aveva denunciato la irregolarità e quindi la illegittimità della delibera che il prossimo primo di aprile potrebbe essere revocata; “non hanno fatto presente al commissario – dichiarava De Rubeis – della nostra delibera di consiglio comunale e quindi questo commissario ha fatto un atto non legittimo”.