Fra i nuovi interventi in arrivo, la misura dal maggiore impatto è sicuramente quella che finanzia, con circa 13 milioni di euro, 12 dissalatori alimentati da mix energetico (rinnovabili più fossili), di cui 9 in Sicilia: Favignana, Levanzo, Marettimo, Lampedusa, Linosa, Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli. Il presidente dell’associazione ‘Isole sostenibili’, Filippo Martines, ha evidenziato che “l’Ati di Messina ha effettuato lo studio di fattibilità per tre dissalatori a Salina e l’unificazione delle tre reti idriche. Questo progetto riuscirebbe a soddisfare il fabbisogno dell’isola di 550mila metri cubi l’anno ed eviterebbe il ricorso alle navi cisterna che costano allo Stato 7 milioni di euro l’anno”. I sindaci delle Eolie hanno illustrato i passi avanti compiuti verso la transizione energetica: l’acquisto di cassoni elettrici per i rifiuti, l’avvio spinto della raccolta differenziata, gli impianti di compostaggio, la mobilità elettrica, le reti idriche, gli impianti fotovoltaici, i gruppi di acquisto di energia, l’efficientamento degli edifici e l’avvio con il ministero dell’iter per l’istituzione dell’Area marina protetta di Salina. Iniziative che in alcune zone dell’arcipelago hanno visto la massiccia partecipazione dei privati. Però, hanno auspicato un ulteriore sostegno da parte delle istituzioni per raggiungere più velocemente l’obiettivo del 100% green, volendo evitare di deludere le già elevate aspettative dei turisti in fatto di sostenibilità. Infine, i quattro Comuni hanno manifestato, in presenza dell’Energy manager della Regione, Roberto Sannasardo, la volontà di costituire una Comunità energetica rinnovabile e solidale e hanno annunciato di avere affidato a tale scopo incarichi per la redazione degli studi di fattibilità tecnico-economica, finanziati appositamente dal dipartimento regionale Energia.