“AAA cercasi farmacista per Linosa, ma anche un medico” inizia così uno dei post social della pagina Vivere a Linosa, in un tam tam di commenti, tra l’indignazione di molti, e la gratitudine di tante persone nei confronti della Guardia Costiera di Lampedusa, in uno scenario quasi da stato di emergenza a Linosa dove i farmaci arrivano grazie alle motovedette della capitaneria di porto.
Senza voler cadere nel più banale errore di esagerazione, per gli abitanti di Linosa, la situazione inizia a essere veramente insostenibile. “Noi ci siamo dovuti abituare a vivere in uno stato di continua emergenza – ci ha spiegato un giovane di Linosa che ha preferito rimanere anonimo – qui noi stiamo in perenne emergenza perché tutto, anche le cose più semplici, diventano difficili.
Anche per avere delle semplici informazioni diventa un affare di stato e siamo costretti a rivolgerci a una ragazza che con il suo computer si collega a un caf di Agrigento e così si riesce ad ottenere qualche servizio o anche una semplice informazione.
Lo sfogo
Qui non va bene niente; il dottore che finalmente avevamo, il dottore Dionysios Liapis non si capisce con quale criterio, è stato autorizzato ad andare a Lampedusa per tre giorni a settimana e noi, siamo costretti a rivolgerci alla guardia medica ma i dottori della guardia medica, non possono fare tutte le ricette e le richieste di cui abbiamo bisogno.

E vogliamo parlare della farmacia? – ha continuato il giovane – Ad oggi, non possiamo che ringraziare il farmacista di Lampedusa che non conosco personalmente ma si sta comportando da padre di famiglia coscienzioso e responsabile e ci manda tutto quello di cui abbiamo bisogno (collegamenti permettendo).
La cosa brutta e molto deprimente, è la nostra condizione in uno stato di semi abbandono. Il prefetto che avevamo, siamo riusciti a portarlo a Linosa per fargli toccare con mano la nostra realtà. Abbiamo dovuto protestare silenziosamente, per essere ascoltati dal prefetto Filippo Romano, ma poi con nostro estremo dispiacere, abbiamo appreso che è stato trasferito altrove, fuori dalla Sicilia e di tutto quello di cui avevamo parlato con lui, non credo se ne faccia più nulla, peccato.
Noi linosani non crediamo più a nessuno, crediamo solo a quello che vediamo tangibilmente e purtroppo, i problemi sono sempre gli stessi: il medico che viene per soli tre giorni perché deve lavorare anche a Lampedusa; la nostra farmacia chiusa da oltre un mese; siamo senza un parroco (almeno vorremmo potere essere assistiti spiritualmente); i punti di approdo sempre in condizioni precarie e bisognevoli di riparazioni importanti e che costringono le navi a potere attraccare solo quando il mare è calmo.
Vivere qui quindi, sta diventando veramente deprimente e ci è passata la voglia anche di protestare perché tanto, non ci sente nessuno, siamo come dei cittadini che urlano sbraitano si disperano ma dalle nostre bocche, è come se non uscisse nessun suono, come in un film dell’orrore”.
Nel frattempo, abbiamo cercato di capire come stanno le cose per le problematiche legate al medico di Linosa e alla farmacia. Per quest’ultimo problema, il dottore Giuseppe Tripolino della farmacia di Lampedusa, sta cercando in tutti i modi di risolvere la questione e a breve potrebbe avere trovato una soluzione anche se non sarà semplice, bisognerà attendere qualche giorno ancora.
Per aprire la farmacia di Linosa all’inizio degli anni 2000, il sindaco e gli amministratori comunali dell’epoca (dott. Bruno Siragusa sindaco), fecero veramente i salti mortali per riuscire a trovare una soluzione e adesso, anche gli amministratori attuali stanno avendo difficoltà per risolvere la situazione e per riuscire a garantire il servizio a Linosa.

Giorni addietro, infatti, servivano i farmaci per 26 persone ma con il mare forza 5, la nave non attraccava a Linosa e quindi il sindaco Filippo Mannino e il suo assessore Aldo Di Piazza ha chiesto l’intervento agli uomini della capitaneria di porto e così, una motovedetta è partita da Lampedusa e con non poche difficoltà, hanno portato a Linosa i farmaci.
Anche da queste storie, si capisce quanto siano importanti per gli abitanti delle Pelagie e quanto rispetto hanno le persone per gli uomini dalle divise bianche che lavorano in mare.
E dopo la farmacia, anche la questione medico di base ha creato non pochi disagi agli isolani. Da quel che si capisce, sembrerebbe che il dottore Dionysios Liapis ha espresso l’intenzione di potere rimanere a Lampedusa e non più a Linosa ma questa cosa, sarà difficile da ottenere in quanto è previsto che per il mese di marzo prossimo, l’Asp indirà un pubblico concorso al quale potranno partecipare i medici di medicina generale che avranno le referenze richieste e previste dal bando.
Probabilmente è solo questione di tempi burocratici necessari e la totale disabitudine di programmare in tempi brevi, qualcosa che era già stato annunciato e da tempo.
Sappiamo, inoltre, che c’è una dottoressa, Anna Spatola che da Cuneo ha già chiesto di potere lavorare a Lampedusa per prendere il posto della dottoressa Rita Cutrona andata in pensione lo scorso mese. Proprio la dottoressa Spatola lavora già a Lampedusa ma al pronto soccorso. Lei è molto legata a Lampedusa e ha già dato la sua disponibilità per potere lavorare qui.
Ma non sarebbe l’unica soluzione, o l’unica disponibile. Anche la dottoressa lampedusana Antonia Billeci, ha espresso la sua disponibilità ad un “rientro a casa”, una straordinaria professionista, che conosce le difficoltà e i disagi dei concittadini. Un curriculum d’eccellenza, medico d’urgenza in servizio ad Aosta.

Non rimane quindi che attendere ancora un paio di mesi per capire se l’Asp di Palermo indirà il concorso tenendo in considerazione un piccolo ma molto importante particolare e cioè: gli abitanti di Lampedusa superano le seimila unità, esclusi i bambini che sono circa 400/600, ci sarebbe spazio addirittura per un quarto medico che potrebbe risultare la chiave di volta per garantire agli abitanti una assistenza adeguata senza affanni e certamente più idonea.
Staremo a questo punto a vedere quello che accadrà nel momento in cui sarà pubblicato il bando per il concorso anche perché oltretutto questo, c’è un disagio enorme anche a Lampedusa dove il poliambulatorio è sempre ingolfato quando il medico di Linosa riceve i pazienti della dottoressa Cutrona e nel contempo a Linosa, gli abitanti non capiscono il perché debbano rimanere isolati anche per la mancanza del medico di base.