Due i soggetti in campo, lui, un imprenditore di Lampedusa che nel dicembre del 2019 chiude e sottoscrive un contratto con una compagnia aerea per la stagione successiva, quella del 2020.
L’imprenditore è Giovanni Mannone, tour operator, storico albergatore, uno degli imprenditori turistici più in auge che c’è sull’isola e che movimenta migliaia di turisti ogni stagione estiva.
La compagnia aerea “spagnola” è, Volotea.

In quel Dicembre del 2019, Giovanni Mannone stipula un contratto con Volotea e acquista 11.320 posti sui voli della stagione estiva 2020; voli in partenza da Bergamo, Venezia, Verona, Genova e Torino con destinazione Lampedusa.
In funzione della programmazione estiva del 2020, Giovanni Mannone con la sua azienda Viaggi in Cantiere durante i primi mesi del 2019, aveva promosso la sua azienda con una massiccia campagna pubblicitaria a Padova, Pescara, Vicenza e a Casale Monferrato. Fu proprio durante quella fiera denominata di San Giuseppe a Casale Monferrato, che succede l’irreparabile.
La fiera viene annullata a causa delle restrizioni Covid-19. In occasione della fiera di Vicenza poi, durante la giornata conclusiva arrivano le allarmanti notizie del primo morto per cause collegate alla pandemia. La fiera di Vicenza si concluse immediatamente con il rientro immediato di tutti i partecipanti nelle proprie regioni.
Al momento delle prime chiusure imposte dal governo per il contrasto al fenomeno Covid, viaggi in cantiere aveva già consolidato circa 600 prenotazioni per una percentuale del 40% sul totale dei posti acquistati. Con il proseguire negativo del decorso della pandemia però, tutte le prenotazioni confermate fino a quel momento venivano tutte disdette dai clienti per l’ovvia incertezza dettata dagli eventi.
Nel frattempo, in Italia venivano annullati tutti i collegamenti aerei e marittimi con in più, tutte le restrizioni individuali che ben conosciamo e che ricordiamo tutti. A quel punto, viaggi in cantiere iniziò a inoltrare svariate e-mail alla compagnia aerea Volotea, per rivedere il contratto stipulato a dicembre 2019, prima dell’inizio della pandemia.
In quel momento, iniziarono i problemi perché la compagnia area, rispose sempre con delle e-mail interlocutorie speranzose di una possibile ripresa dei collegamenti in tempi brevi. Nel frattempo, tutte le prenotazioni consolidate al 23 febbraio 2020 venivano annullate e per mesi, non arrivarono più e-mail o telefonate di interesse per nuove prenotazioni.
Per il protrarsi della pandemia e l’impossibilità di interloquire in maniera propositiva con la compagnia aerea, Viaggi in cantiere, inoltrò la prima diffida per sciogliere il contratto che prevedeva le prime partenze già a fine maggio 2020 e l’operatività dei voli nazionali timidamente, era programmata dal 3 Giugno mentre Volotea invece, iniziò a effettuare i primi voli per Lampedusa solamente a fine giugno con tra l’altro, pochissimi voli rispetto a quelli programmati.
Viaggi in cantiere aveva richiesto la risoluzione del contratto per causa di forza maggiore e per tutta risposta, Volotea iniziò a emettere regolarmente le prime fatture del 4 luglio 2020 e poi altre, chiedendo la risoluzione del contratto perché Viaggi in Cantiere, ovviamente, non aveva ottemperato al pagamento di quelle fatture. A quel punto iniziò la battaglia legale e Viaggi in cantiere, iniziò la sua guerra rivolgendosi al tribunale spagnolo competente per territorio, quello di Barcellona con un primo risultato, a favore della compagnia aerea Volotea e vedeva condannata Viaggi in cantiere, alla perdita del deposito cauzionale, al pagamento delle spese legali e del versamento al tribunale di Barcellona, degli importi relativi alle fatture emesse dalla compagnia aerea per i voli del 4 luglio 2020.
Viaggi in cantiere a quel punto ricorse in appello, il 25 ottobre del 2022 e solo l’11 marzo del 2025, il collegio giudicante di Barcellona ha emesso la sentenza di appello che ha dichiarato legittima la risoluzione del contratto per come richiesto da Viaggi in Cantiere. Inoltre, la corte d’appello ha condannato Volotea a restituire la metà del deposito, oltre agli interessi maturati. Su questo punto, il tribunale ha deciso di ripartire equamente il danno causato dalla pandemia da COVID-19 al 50%, ritenendo che entrambe le parti abbiano assunto dei rischi.
È stata annullata la condanna nei confronti di Viaggi in cantiere per il pagamento delle fatture emesse da Volotea e anche le spese legali, sono state addebitate alla compagnia aerea Volotea.
Praticamente, Viaggi in Cantiere ha vinto su tutti i fronti. “È stata una battaglia legale molto delicata e difficile, – ci ha spiegato Giovanni Mannone, titolare di Viaggi In Cantiere – prima perché era una lotta impari, io sono un piccolo imprenditore lampedusano e Volotea, è una compagnia aerea abbastanza grande ma poi, provate a immaginare cosa succede se un italiano, inizia una causa in Spagna contro una grande compagnia aerea spagnola. Quando ho visto la prima sentenza che era a favore di Volotea, stavo sul punto di scoraggiarmi ma poi, ha prevalso la voglia di ottenere giustizia e ho voluto insistere perché sapevo che se i giudici avessero letto bene le carte, non avrebbero potuto fare diversamente da come poi hanno deciso. Oramai per me era diventata una questione di principio al di la della questione economica. Nel nostro mestiere – ha continuato Giovanni Mannone – c’è un elevato rischio di impresa ma quando si preparano e si sottoscrivono contratti con tanti zeri, solamente con una comprovata serietà e correttezza nelle azioni, è possibile fare breccia in un tribunale che non è neanche quello del tuo paese”.
La storia appena descritta è certamente piena di significati; volendo paragonare i due contendenti non si può fare a meno di paragonare giustamente Giovanni Mannone a Davide e Volotea, a Golia. Per una questione di riservatezza, abbiamo preferito di non parlare di importi ma invitiamo i lettori a immaginare per un attimo anche solo quello che possono essere state le spese legali che Giovanni Mannone ha dovuto affrontare in Spagna e con avvocati spagnoli.