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Il grande escluso, Pietro Bartolo fuori dall’europarlamento

Pietro Bartolo non è riuscito ad essere rieletto e così, non potrà più essere un parlamentare europeo, noi abbiamo cercato di contattarlo telefonicamente molte volte in queste ultime 48h, ma non siamo riusciti a parlarci.

Così, abbiamo preso integralmente il suo discorso che ha divulgato dal suo profilo social:

“Non smetterò di fare politica e di lavorare per la democrazia e i diritti di tutti a cominciare dai più deboli; non intendo disperdere la competenza e il lavoro svolto in questi anni e il patrimonio di fiducia che quasi 45.000 persone hanno voluto consegnarmi con il proprio voto.

C’è una Italia che crede ancora nell’umanità nella solidarietà e nella giustizia sociale e che vuole che questi valori, siano a fondamento della politica unitaria fatta di persone ma anche di associazioni realtà culturali di terzo settore e soprattutto di giovani; giovani che vogliono e devono essere protagonisti della vita politica e sociale del paese, a loro dobbiamo garantire il diritto ad un’Europa senza barriere ma anche il diritto a restare in Sicilia e in Sardegna e se lo desiderano, sbloccando l’ascensore sociale che ha permesso alle passate generazioni e a me per primo, di migliorare la mia condizione e di seguire i miei sogni di realizzazione professionale e personale.

Voglio ringraziare e rassicurare chi mi ha sostenuto a partire dallo staff dei componenti del comitato elettorale e dai volontari che hanno contribuito a questa campagna elettorale per finire ai singoli elettori, che se anche il riconteggio non dovesse dare ragione al PD al collegio delle isole e dunque non dovessi tornare in parlamento europeo, io ci sarò e continuerò a battermi per i valori in cui ho sempre creduto e che mi hanno portato a Bruxelles per rappresentare all’interno del partito, quei militanti che chiedono al PD di aprire le porte e liberarsi delle logiche correntizie.

Faccio gli auguri di buon lavoro a Giuseppe Lupo che ne sono certo, sarà un buon europarlamentare, attento ai valori che ci appartengono.

La legislatura che sta per iniziare e che si annuncia complicata per il risultati ottenuti dalle destre, sarà molto impegnativa e deve vedere tutti attenti e partecipi alle dinamiche e alle iniziative che saranno proposte”.

Il discorso di Pietro Bartolo è chiaro, sincero e mette in evidenza una chiara intenzione di volere continuare nella sua opera politica e che spera ancora in un possibile ripescaggio.

Purtroppo, il dato registrato a Lampedusa con soli 146 voti attestati a Pietro Bartolo però, avvalora quanto proprio lui ha sempre ripetuto come un mantra: “nessuno è profeta nella propria patria” e questa frase la disse per primo, uno che non si sbagliava mai (Gesù di Nazareth ndr).

Eh si perché neanche i piddini lampedusani lo hanno votato in massa preferendo addirittura, altri candidati della lista del PD.

Lampedusa è un luogo strano e probabilmente, gli isolani non hanno voluto capire l’importanza di potere avere in Europa un loro compaesano, a prescindere dal nome che porta.

Forse il numero esiguo di voti è stato il risultato anche del fatto che Pietro Bartolo, non è di destra ma di sinistra e a Lampedusa invece, la maggioranza delle persone è di destra. Chi lo sa.

Chissà quali strani meccanismi si sono innescati e che hanno portato i lampedusani a votare dei perfetti sconosciuti, piuttosto che un lampedusano verace che ama la sua isola e i suoi compaesani.

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