Via Sbarcatoio è: “la storia infinita, di sversamenti infiniti”
E sempre in via Sbarcatoio, la fogna presumibilmente si ostruisce e i liquami fognari finiscono inevitabilmente in mare (da stamattina l’odore e la puzza è veramente molto forte in tutta la zona). Solo oggi è successo due volte e in questo preciso momento, ci sono lavori in corso.
Da quello che ci è dato sapere, in quel tratto c’è un problema che sembrava fosse stato risolto o meglio, i problemi sarebbero due: uno riguarderebbe i tubi e i raccordi che ci sono sotto il manto stradale che sarebbero diversi tra loro e poi, a quanto sembra e fino a qualche tempo fa, ogni volta che si apriva la valvola che eroga l’acqua della rete idrica, l’acqua andava a finire anche nella fogna facendo aumentare considerevolmente il flusso e facendo esplodere il tombino.
Questa mattina in via sbarcatoio è stato fatto un intervento con un camion per gli espurghi che ha tolto una ostruzione ma nel primo pomeriggio si è ripresentato uguale il problema. Nel frattempo, i liquami da stamattina sono finiti in mare (all’interno del porto) e la situazione certamente non è delle migliori in quanto a condizioni igienico sanitarie ma anche di conseguente, sicurezza pubblica.
Proprio ieri, l’ex sindaco Bernardino De Rubeis ha presentato una denuncia ai carabinieri dell’isola per inquinamento ambientale; per gli sversamenti che interessano quel tratto (anche ieri c’è stato lo stesso problema, esattamente come oggi).
De Rubeis ci ha chiamato e ci ha rilasciato una dichiarazione (che abbiamo trasmesso in diretta) davanti agli uffici della tenenza dei carabinieri di Lampedusa. De Rubeis ieri mattina ha denunciato i responsabili di Aica; il responsabile dell’ufficio tecnico; il sindaco; gli assessori comunali Cantafia e Di Piazza e i consiglieri comunali Martello e Mercurio.
La situazione a questo punto sta diventando veramente pesante, difficile e soprattutto grave.
A prescindere dalle possibili responsabilità, Aica/Comune ci si chiede se sia arrivato il momento di prendere provvedimenti importanti per limitare al massimo i danni.
Cosa deve accadere prima, oltre quello che già succede oramai possiamo dire giornalmente e da mesi, per fare in modo che la rete fognaria funzioni senza pericolosi sversamenti di liquami in strada e in mare?
Noi abbiamo cercato di capire, di analizzare e ci siamo fatti spiegare da chi per anni, ha lavorato nella gestione delle fognature.
Tutto dipenderebbe dalle pompe di sollevamento e in ogni stazione dovrebbero essercene più di una ma a quanto sembra non è così nel senso che ce ne sarebbe solo una; poi, occorrerebbe manutentare le pompe giornalmente anche con continue ispezioni e sopralluoghi ma anche questo, sembrerebbe che non si faccia dal momento che si lavora direttamente sugli sversamenti e cioè, quando il problema è già conclamato e non rimane che cercare di risolverlo.
In parole semplici e povere, occorrerebbero interventi forti e una operazione organica per fronteggiare la situazione e mettere in sicurezza le reti fognarie e idriche.
Tornando a parlare di via Sbarcatoio, anche il sindaco Filippo Mannino è stato sul posto e ha disposto un intervento (l’ennesimo) immediato per cercare di risolvere il problema nonostante la competenza sia dell’Aica.
Purtroppo, la situazione è molto grave; decenni di condizioni disastrose che hanno portato anche a inchieste giudiziarie imponenti (in corso ce n’è una molto delicata della procura di Agrigento che vede implicato l’ex sindaco Salvatore Martello più altre 25 persone), che ha messo in evidenza situazioni alquanto singolari (per non usare termini più forti e opportuni) per la quale si aspettano “decisioni” da parte della magistratura agrigentina, da un momento all’altro.
In definitiva, con l’intervento del sindaco e del vice sindaco si procederà a chiudere via Sbarcatoio (si spera riuscendo a farla funzionare almeno a un solo senso di marcia) e riaprire uno scavo per fare in modo da capire cosa è successo e cosa bisognerà fare per risolvere definitivamente questo problema.
Attualmente e stando a quanto stabilito da un contratto stipulato tra il Comune e l’Aica, la gestione delle reti idriche e fognarie è a carico dell’Aica, salvo poi non rispondere neanche al telefono (sempre l’Aica) e neanche al sindaco Mannino e al vice sindaco Lucia che si sono dovuti rivolgere al vice Prefetto.
Ultima considerazione che riguarda le pompe di sollevamento delle fogne a Lampedusa riguarderebbe quello che alle volte è successo di strano; in una stazione è stato trovato un piumone che ovviamente, bloccava la pompa non facendola funzionare.
Si tratta di un atto di sabotaggio? È certa una cosa, che un piumone, può essere solo calato da un tombino aperto.
In tutto questo bailamme ci pervade un dubbio e qualche perplessità; ma i consiglieri comunali di Lampedusa perché stanno rimanendo in silenzio. Conoscono i loro compiti? Giorni addietro si è svolto un consiglio comunale ma nessuno ha pensato minimamente di parlare di questo problema (veramente neanche di altri e magari altrettanto gravi e urgenti) per cercare una soluzione.
Eppure proprio loro dovrebbero fare gli interessi ed essere la voce dei cittadini che li hanno votati; dovrebbero essere i garanti; i paladini; i guerrieri dei diritti dei cittadini che sono quelli che li hanno con il loro voto, portati a stare li.
Non parliamo solo dei consiglieri comunali di maggioranza ma anche di quelli di minoranza e se il loro capo, il consigliere Martello non vuole parlare di questioni che lo vedono sotto indagine perché gli altri stanno zitti; perché non parlano; perché non chiedono lumi.
Si possono solo immaginare i perché dei loro silenzi, perché forse è arrivato il momento di iniziare a parlare di competenza; responsabilità; capacità e voglia di fare, voglia di costruire e di rendersi utili anche solo cercando di capire quali sono i compiti di un consigliere comunale al di la dei bilanci da votare, al di la delle futili quanto inutili disquisizioni sulle procedure adottate durante i consigli comunali.
